Adriano Bimbi, L’acqua dal dirupo

L’acqua dal dirupo

Grandiosa visione di una cascata nelle vicinanze di una casa poco meno alta della roccia a picco da cui scende l’acqua: la severità del monocromo accentua l’essenzialità della descrizione ed evoca la fierezza dei paesi maremmani costruiti sul tufo con ardimentoso piglio.

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Adriano Bimbi, A tre passi da lì

A tre passi da lì

Nelle grandi dimensioni del foglio, Adriano Bimbi propone la visione severa di un rudere circondato da ombre e palizzate che ne impediscono l’accesso ad indicare, sembra, la difficoltà dell’uomo contemporaneo a ricongiungersi alla storia e al passato, sia pure ancora prossimi.

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Luigi Doni, L’ora blu

L’ora blu

Nell’ora blu che precede l’alba, la notte è percorsa da mille fiammelle di luce che increspano le superfici silenti e suscitano un brivido di vita, emanazione dell’energia cosmica.

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Luigi Doni, Pendici amiatine

Pendici amiatine

Le grandi dimensioni di questo dipinto rendono drammatica la denuncia di abbandono e noncuranza degli spazi naturali: scomparsa la vegetazione e qualsiasi presenza umana, in questa apparizione larvale di paesaggio montano sono protagonisti la consunzione e l’annientamento della vita. Il colore è impastato con materiali e prodotti del sottobosco, così

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Luigi Doni, Prato Ranieri

Prato Ranieri

Un luogo turistico della Maremma è sognato come paesaggio dell’anima, visione di indaco e rosa consumata e dilavata dal sofferto trascorrere del tempo.

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Luigi Doni, Festa del venerdì piovoso

Festa del venerdì piovoso

Le figure che si muovono nell’ombra verde del bosco in un pomeriggio piovoso appaiono ectoplasmi risucchiati dalla complessa vita naturale, pronti a divenire fuochi fatui simili alle luci misteriose, quasi magiche lucciole, che occhieggiano nell’erba e tra le frasche umide.

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Luigi Doni, Cedro

Cedro

Il grande cedro, solitario protagonista del dipinto, perde la sua identità strutturale per divenire emanazione di energia naturale, espressione del divenire vitale, forza primigenia attiva e inestinguibile.

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Andrea Granchi, La casa dell’artista

La casa dell’artista

La caratteristica forma verticale delle antiche case dei borghi maremmani suggerisce al pittore questo dipinto evocativo, del ciclo “Ritorni”: l’artista rientra nella casa avita e lo assalgono i ricordi di persone trapassate ancora alitanti intorno alla loro dimora terrena.

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Andrea Granchi, Arrivo a Roccalbegna Paese della Geometria

Arrivo a Roccalbegna – Paese della Geometria

La visione serale di Roccalbegna adagiata ai piedi delle due ripide rupi, colta da lontano dal viaggiatore che vi sta giungendo, trasforma la struttura delle case in solidi geometrici che oppongono la loro essenza razionale e misurata alle linee curve degli elementi naturali, in una prolungata tensione tra opposti che

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Andrea Granchi, Inseguitore di giganti

Inseguitore di giganti

Il viaggiatore con cappello a larghe tese che Granchi ha adottato come metafora di sé nel cammino della vita, si avvia lungo un erto sentiero che lo porterà alla scoperta di un gigante addormentato, allusione alle forze naturali e istintive che, sebbene imprigionate dalle regole educative, appaiono pronte a manifestarsi

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