Piazza del Mercato
La scena di mercato appare elaborata da una fotografia scattata con l’ausilio di un grandangolo: il pittore usava spesso le istantanee che, ingrandite e quadrettate in studio, fornivano lo schema oggettivo e realistico delle vedute che il colore, poi, animava di sentimento.
Periferia
Nelle opere del Gentili la modernità tecnologica è inserita nella storia e nella natura senza contrasti, in una visione positiva del progresso industriale tipica del dopoguerra: infatti, le case modeste di struttura agricola accompagnate dagli orti hanno per sfondo una ciminiera e casamenti altissimi, che denunciano la nuova realtà operaia.
Santa Fiora. La peschiera
In quest’opera giovanile il pittore crea un gioco di specchi estraniante, a rendere la sua percezione intellettuale del visibile: il cielo è in basso, riflesso nell’acqua sopra i tetti delle case, mentre le fronde di un grande albero coprono il cielo reale e formano una barriera verde, continua come un
Veduta di Orbetello
Negli anni Quaranta Memo Vagaggini abbandona il suo mondo ideale di geometrica perfezione e introduce nella pittura il divenire del tempo: le superfici si increspano, si muovono, vibrano di un brivido di vita naturale; i cieli vedono trascorrere le nubi, i colori si fondono con trapassi sfumati assenti in precedenza.
Castiglione della Pescaia
La riva assolata e deserta si stende riarsa sotto un cielo cristallino reso quasi incolore dalla calura solare; lo sguardo del pittore pone al centro della tela il profilo di Castiglione alto sull’orizzonte, bilanciato da due alture simmetriche ai lati. L’equilibrio visivo così raggiunto rende ideale e astratta la veduta,
Padule
Negli anni Trenta il pittore adotta un azzurro tutto suo, luminoso e astratto: la visione è limpida, cristallina, misurata dall’occhio e dalla mente a comporre una struttura ferma e silenziosa, assoluta e geometrica, quasi irreale per la sua magica perfezione.
Autoritratto
Il grande dipinto prende spunto da una fotografia del pittore sulla spiaggia, che venne utilizzata come traccia disegnativa in un dipinto del 1934 in cui si manteneva l’ambientazione di fronte al mare. L’anno seguente, il Vagaggini rimedita la stessa immagine, collocata ora nell’ampio spazio della campagna maremmana, silente e ferma
Manciano, panorama
Il paese di Manciano sullo sfondo perde la sua identità urbana per divenire un solido irregolare costruito con mattoni intonati a suggerire una struttura compatta e coesa, in analogia ai pagliai in primo piano: il pittore sottolinea l’equilibrio raggiunto tra uomini e natura nella sua terra di origine, che anche
Oliveta
La chiarità della cromia propone la felicità del pittore nel ritrarre la serena armonia creatasi tra il colore argenteo degli olivi, il verde acidulo del pascolo primaverile, il candore del vello ovino e il rosso appena punteggiato dei papaveri e del vestito della pastorella. Con affetto e gratitudine per la
Querceta
Le nubi si addensano, messaggere di pioggia, sulle querce spoglie, in livrea invernale: l’aria è fredda e soltanto il verde tenero dell’erba evoca il rinascere della buona stagione in un messaggio pittorico di positiva fiducia nello scorrere del tempo e nell’alternarsi proficuo delle stagioni.
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