Pietro Aldi aveva realizzato un quadro con questo soggetto nel 1886, acquistato da uno straniero, ma lo riprese qualche tempo dopo per eseguire una grande tela da inviare all’Esposizione Universale di Parigi del 1889. L’opera rimase incompiuta per la scomparsa dell’artista e fu donata dalla famiglia al Comune di Siena (ora conservata nel complesso museale di Santa Maria della Scala).
Nel dipinto si univano la maestosità dell’architettura romana, la sensualità di nudi femminili e l’atmosfera inebriante creata dai fiori e dai profumi, così da collegarsi alla poetica simbolista e decadente cara alla Roma dannunziana del momento.
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