(Asciano, Siena 1832 – Firenze 1891)
Allievo prediletto di Luigi Mussini all’Istituto di Belle Arti di Siena, nel 1856 ottiene un assegno di studio dal Granduca di Toscana grazie al quale soggiorna per quattro anni a Roma: vi conosce i Puristi Tenerani, Overbeck, Minardi, e i giovani francesi, Pensionati all’Accademia di Villa Medici, fra cui Degas, Moreau, Henner. Nel ’59 vince il Concorso Ricasoli con La battaglia di Legnano e, per eseguire l’opera, si trasferisce a Firenze dove da allora risiederà.
Nel 1864 partecipa al concorso per l’insegnamento di Figura all’Accademia di Siena, ma Mussini gli preferisce Alessandro Franchi, più fedele al suo stile ingresiano, e questo provoca un raffreddamento nei loro rapporti, che verranno ripresi soltanto nel 1884, quando parteciperà alla grande impresa della decorazione ad affresco della Sala del Risorgimento nel Palazzo Pubblico di Siena, dove Amos realizzò La battaglia di San Martino e La battaglia di Palestro.
Apprezzato pittore di storia, ottenne importanti riconoscimenti alle Esposizioni Universali di Vienna (1872) e di Filadelfia (1876), e, grazie ad importanti galleristi come Albert Goupil e Luigi Pisani, raggiunse un notevole successo internazionale con soggetti ambientati nel Medioevo, nel Rinascimento e nell’antica Roma.