(Siena 1840 – Roma 1919)
Dal 1853 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Siena diretta da Luigi Mussini e, dopo aver vinto nel 1863 il premio del concorso triennale con Leonardo che dipinge la Gioconda, nel 1866 vince il concorso all’Alunnato Biringucci, che gli consente di studiare a Roma per tre anni, con viaggi formativi a Venezia.
Nel 1870 all’Esposizione di Roma presenta La Fabiola che viene premiata e gli procura grande fama.
L’anno successivo ha l’incarico di affrescare la chiesa del Sudario a Roma, di patronato sabaudo e, dopo aver concluso l’impegno, partecipa alla fondazione della Società degli acquarellisti romani e si dedica per un decennio all’esecuzione di dipinti, a olio e ad acquerello su temi romantici, di vita contemporanea, ispirati a tematiche orientali, che riscuotono grande successo commerciale.
Abbandona, però, questa produzione, pur redditizia, per dedicarsi alla purezza neo-rinascimentale della tecnica dell’affresco dopo la vittoria del concorso per la decorazione della Sala del Senato nel Palazzo Madama di Roma, un’impresa durata dal 1882 al 1888, intrecciata con altri cicli decorativi ad affresco nella chiesa della Consolazione a Genova e a Siena, nel Cimitero Monumentale della Misericordia e nella Sala del Risorgimento in Palazzo Pubblico.
Alla fine del 1888 inizia gli affreschi nella cupola della Basilica di Loreto, terminati da valenti allievi nel 1907, dal 1896 al 1898 affresca l’abside della Cattedrale di Nardò in Puglia e nel 1900 inizia il grande fregio nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia a Roma, che non riesce a portare a termine per la paralisi che lo colpisce. Morirà nel 1919.