Il Polo Culturale Pietro Aldi di Saturnia inaugura la mostra Pietro Aldi e la Sala del Risorgimento a Siena il prossimo 14 aprile 2019, nei nuovi ambienti espositivi a dimostrazione dell’importante crescita di interesse verso questa realtà territoriale che, negli anni, si sta affermando come eminente luogo propositivo per iniziative artistiche e didattiche.
La mostra è dedicata all’opera più celebre e impegnativa realizzata da Pietro Aldi nella sua breve vita, ossia i due grandi dipinti murali elaborati fra il 1885 ed il 1886 nella Sala del Risorgimento a Siena.
All’indomani della scomparsa di Vittorio Emanuele II, infatti, la Giunta Comunale Senese deliberò di realizzare una nuova grande Sala all’interno del Palazzo Pubblico per rendere omaggio al primo Re dell’Italia unita e, superate le iniziali difficoltà di riadattamento dei vani, il progetto della decorazione pittorica fu affidato ad una Commissione guidata da Luigi Mussini già direttore dell’Istituto di Belle Arti. Egli elaborò un progetto iconografico finalizzato a mostrare la grandezza raggiunta dalla moderna scuola artistica senese, da lui stesso guidata: mentre nella volta i dipinti allegorici dovevano celebrare idealmente il percorso storico del Risorgimento italiano, sulle pareti Amos Cassioli, Cesare Maccari e Pietro Aldi, con intento realistico, avrebbero raffigurato alcune pagine centrali di questo cammino.
A Pietro Aldi furono assegnate due scene: l’incontro di Vittorio Emanuele, Re da un giorno, con il Maresciallo Radetsky nella cascina di Vignale, all’indomani della sconfitta di Novara, per firmare l’armistizio che avrebbe stabilito la fine della prima Guerra d’Indipendenza; l’altro episodio fu l’incontro del Re con Giuseppe Garibaldi a Teano, a conclusione dell’impresa dei Mille.
Quest’ultima rappresentazione è stata poi scelta ad illustrare i libri di scuola di numerose generazioni di studenti che, senza sapere chi fosse l’autore del dipinto, l’hanno memorizzato come eroica icona dell’epopea risorgimentale.
Ma prima di giungere agli alti risultati finali nei dipinti murali, l’Aldi percorse un lungo iter di schizzi, disegni, bozzetti, per raggiungere la massima veridicità degli episodi illustrati, come voleva la Commissione Comunale ed è proprio questo percorso di studio, di ripensamenti e variazioni, che la mostra in programma vuole proporre, per evidenziare l’intenso lavoro svolto dal pittore sul piano operativo, ma anche la sua attenta ricerca documentaria condotta attraverso testimonianze dirette, campagne fotografiche in loco, richieste d’informazioni dettagliate, come prova anche la lettera di sua mano di recente acquistata dal Polo e subito presentata.
Benché molte opere siano inedite, obiettivo della mostra è documentare la lunga ricerca e la profonda serietà di applicazione che contraddistingue l’Aldi nell’affrontare un lavoro di grande importanza per la sua carriera, certo, ma soprattutto per la sacralità del soggetto, l’unità di uno stato pagata da tante vite e da atti coraggiosi da ricordare.