Il raccolto sul poggio
Presentazione sintetica e severa dei lavori agricoli, in cui è cancellata la presenza umana , mentre i cipressi dai secoli lontani custodiscono i vasti campi produttivi. Soltanto una scala a pioli sembra indicare il faticoso compito degli agricoltori per raggiungere e addomesticare le manifestazioni della natura.
Sulla collina
Nella sintesi della scultura Adriano Bimbi racchiude elementi simbolici della sua terra d’origine, evocanti la tipicità del paesaggio maremmano in cui compaiono esili cipressi e dimore umili costruite su colli scoscesi e dirupi, sferzate dai venti in ogni stagione.
Quattro cipressi spauriti
Simbolo della Toscana e della Maremma, il cipresso rappresenta l’anima etrusca di una terra severa ed essenziale. Nell’opera del Bimbi i cipressi si raccolgono spauriti ed esprimono sentimenti antropizzati di sgomento e timore di fronte alla violenza delle forze naturali.
L’acqua dal dirupo
Grandiosa visione di una cascata nelle vicinanze di una casa poco meno alta della roccia a picco da cui scende l’acqua: la severità del monocromo accentua l’essenzialità della descrizione ed evoca la fierezza dei paesi maremmani costruiti sul tufo con ardimentoso piglio.
A tre passi da lì
Nelle grandi dimensioni del foglio, Adriano Bimbi propone la visione severa di un rudere circondato da ombre e palizzate che ne impediscono l’accesso ad indicare, sembra, la difficoltà dell’uomo contemporaneo a ricongiungersi alla storia e al passato, sia pure ancora prossimi.
L’ora blu
Nell’ora blu che precede l’alba, la notte è percorsa da mille fiammelle di luce che increspano le superfici silenti e suscitano un brivido di vita, emanazione dell’energia cosmica.
Pendici amiatine
Le grandi dimensioni di questo dipinto rendono drammatica la denuncia di abbandono e noncuranza degli spazi naturali: scomparsa la vegetazione e qualsiasi presenza umana, in questa apparizione larvale di paesaggio montano sono protagonisti la consunzione e l’annientamento della vita. Il colore è impastato con materiali e prodotti del sottobosco, così
Prato Ranieri
Un luogo turistico della Maremma è sognato come paesaggio dell’anima, visione di indaco e rosa consumata e dilavata dal sofferto trascorrere del tempo.
Festa del venerdì piovoso
Le figure che si muovono nell’ombra verde del bosco in un pomeriggio piovoso appaiono ectoplasmi risucchiati dalla complessa vita naturale, pronti a divenire fuochi fatui simili alle luci misteriose, quasi magiche lucciole, che occhieggiano nell’erba e tra le frasche umide.
Cedro
Il grande cedro, solitario protagonista del dipinto, perde la sua identità strutturale per divenire emanazione di energia naturale, espressione del divenire vitale, forza primigenia attiva e inestinguibile.
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