Tre lavori compendiano l’intero percorso di Pietro Aldi: Ifigenia condannata al sacrificio da Agamennone è, infatti, opera giovanile, del periodo scolastico a Siena, mentre lo studio preparatorio per Il trionfo di Giuditta, tela presentata all’Esposizione Vaticana del 1888, e il bozzetto per Nerone che contempla l’incendio di Roma, da inviare all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, rappresentano gli ultimi saggi dell’artista, morto prematuramente il 18 maggio del 1888.
Il confronto tra l’opera giovanile e quelle della maturità rivela la rapida evoluzione stilistica e culturale attuata in pochi anni: dal disegno purista dell’esordio, dipendente dallo studio dei maestri rinascimentali, alle frante, luminose pennellate dell’ultimo periodo, evocatrici di ambienti decadenti e peccaminosi, cari al nascente simbolismo.